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I contenuti non nascono da soli
2 Ottobre 2020

Tempo di lettura: 2 minuti

“Content is the king”, alzi la mano chi non hai mai sentito questa frase… siete in pochi, ci scommettiamo. Ma se il contenuto è il re: dove nascono questi contenuti? E soprattutto, come riuscire a crearne di buona qualità?

La vita professionale di chi crea contenuti (content marketer) per le imprese è difficile. Che sia una risorsa interna o esterna il concetto chiave da far passare alla direzione è quello dell’importanza che ha la creazione di contenuti di qualità, perché solo attraverso questo processo l’azienda può affermarsi e diventare punto di riferimento sul mercato, per clienti acquisiti o potenziali. Nelle piccole imprese è più facile trovare persone interessate alla creazione di contenuti, la filiera decisionale è breve e lo stesso titolare (che spesso è colui che porta orgogliosamente avanti l’impresa di famiglia)  fornisce direttamente le informazioni, lasciando a chi è esperto di comunicazione la creazione, pubblicazione e divulgazione dei contenuti. Il discorso si fa più complesso nelle grandi aziende, dove la direzione è più staccata dall’operatività e, spesso, l’ufficio marketing non è interessato a creare contenuti che, a prima vista, non danno un ritorno immediato.

Conoscenza verticale, bisogna diventare punti di riferimento nel proprio contesto

Quale prodotto, o servizio, crea l’impresa per cui lavori come content marketer? Ecco, di quel prodotto/servizio devi diventare il massimo esperto, e lo devi dimostrare pubblicando contenuti altamente specializzati. Devi approfondire tutti gli aspetti, rispondere ad eventuali quesiti del pubblico, spiegare come sei diventato quello che sei. D’altronde, quando avete un serio problema di salute vi rivolgete allo specialista o al medico generico? Ecco, vi siete dati la risposta da soli.

Le voci, i target, gli strumenti

Quanti strumenti abbiamo a disposizione per comunicare? Riviste cartacee, siti internet, social network, canali video… ognuno di questi strumenti ha canali diversi (Facebook è un social network, ma anche TikTok, e sono due strumenti molto diversi che approcciano utenze distanti tra loro). La strategia di chi crea contenuti deve conoscere prima il proprio target e poi scegliere gli strumenti giusti da utilizzare. Infine, su ogni strumento, adottare il giusto tono di voce.

I contenuti non si improvvisano, serve pianificazione. Serve un piano editoriale

Per creare contenuti servono le fonti di informazione e serve il lavoro metodico di chi, questi contenuti, li crea e li pubblica online. Poi bisogna sapere da dove arriva e dove sta andando l’azienda e bisogna anche conoscere al meglio il mercato di riferimento. A quel punto serve organizzazione, è importante coinvolgere gli attori in campo. Da un lato ci saranno coloro che possono fornire informazioni: potenzialmente tutti quelli che lavorano nell’impresa, i clienti, partner esterni ed eventuali esperti del settore. Poi bisogna organizzare le professionalità che andranno a creare i contenuti: giornalisti, videomaker, webmaster, grafici… Quando si ha un piano definito del contesto e degli attori si può delineare il piano editoriale, cadenzando nel tempo i temi, le uscite, i canali

Non avere fretta

Vuoi risultati immediati? Compra spazi pubblicitari, usa gli ads di Google o quelli di Facebook. Se invece vuoi creare un sistema che ti ripagherà negli anni, allora investi sui contenuti. I contenuti giusti danno valore al brand e ripagano anche in termine di indicizzazione sui motori di ricerca. E’ un impegno, ne siamo coscienti, ma porterà i suoi frutti.

Photo by fauxels from Pexels

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