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Se si guadagna solo denaro non è un affare
17 Febbraio 2013

Tempo di lettura: 2 minuti

Il titolo è una frase attribuita a Henry Ford che mi sembra molto attuale, nell’era dei social network. Il monitoraggio della reputazione è oggi più che mai un elemento fondamentale per chi si occupa di comunicazione d’impresa e attività commerciali. Più che mai perché, come tutti sanno, la reputazione è sempre stata importante: il passa-parola (negativo o positivo) ha sempre avuto un potere determinante sulla vita di un’impresa. Basti pensare ai ristoranti, al meccanico, al carrozziere…

Ma se fino a non molti anni fa questo era un fenomeno dall’incidenza locale, più incisivo nelle piccole comunità, oggi non è più così, grazie alla massiccia diffusione della banda larga e del Mobile. Tali tecnologie hanno modificato il nostro modo di vivere e comunicare: dare pareri, suggerire un luogo o un prodotto, commentare un disservizio è oggi semplice, veloce, immediato e di massa. Con un click (o un tap) arrivamo istantaneamente a una platea estesa e, soprattutto, lasciamo un commento indelebile sulla Rete, che si potrà leggere anche dopo anni, con una semplice ricerca su Google.

Possiamo ignorarlo? Certo che sì, a nostro rischio e pericolo.

Ignorare il tam-tam sulla Rete può costare caro, in termini di fatturato o di consenso. Vedete, ad esempio, cosa sono riusciti a fare sul campo politico, manovrando bene la Rete o i Social network, realtà come il Movimento 5 Stelle o Matteo Renzi (ha perso le primarie per lo sbarramento del regolamento al secondo turno), o L’Italia dei Valori (prima di Grillo, con la stessa agenzia poi passata al M5S) o anche lo stesso Obama (il più famoso dei precursori).

Ma cosa possiamo fare per la nostra piccola e media impresa, che non ha un struttura interna di marketing o comunicazione?

Come sempre il consiglio è quello di affidarsi a professionisti, che sappiano davvero affiancare l’azienda sia nella comunicazione più classica, sia in quella su Web. Un approccio corretto al problema della reputazione può rivelarsi un’arma vincente, perché fonte di spunti di miglioramento e di nuovi clienti.

Costa? Sì, come ogni lavoro fatto con dignità e cura c’è un costo da pagare. Sempre Ford disse: «Chi smette di fare pubblicità per risparmiare soldi è come se fermasse l’orologio per risparmiare il tempo». Conviene, invece, stare al passo con i tempi e l’unico modo per non buttare al vento le nostre risorse è affidarci a gente seria. Avremo la certezza che non guarderanno solo al soldo ma che saranno, come noi, attenti alla loro reputazione, proponendoci un piano compatibile con le nostre risorse e senza prometterci la luna.

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