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Perché Sanremo è Sanremo?
21 Febbraio 2025

Tempo di lettura: 3 minuti

Perché Sanremo è Sanremo? Proviamo a rispondere a questo grande interrogativo con un decalogo semiserio.

1 – Perché ilFestival della canzone italiana” continua, da 75 anni, ad ammaliare il pubblico, che lo premia con ascolti sempre in aumento, in un trionfale crescendo che arriverà al 100% del pubblico italiano. Per poi conquistare il mondo.

2 – Perché è il più trasversale degli appuntamenti nazional-popolari. Lo è più del calcio, che cresce nell’interesse del pubblico ma cala in quello degli ascolti; lo è più del Giro d’Italia e di Miss Italia; lo è più della trasmissione dell’Epifania con l’estrazione della Lotteria Italia, che tanto il giorno dopo si può vedere chi ha vinto anche sui giornali o su internet. Ci sono i cantanti più agée, che piacciono alle mamme, ci sono quelli più rockettari che mettono d’accordo la generazione X, ci sono le giovani promesse e i giovani che ce l’hanno già fatta, c’è l’indie, quello spiritoso, la cantante dalla voce possente e quella sentimentale, ci sono vestiti di cui parlare e stonature da sottolineare, c’è che ognuno a qualunque età può avere un motivo per dargli un’occhiata e per parlarne. 

3 – Perché è il più socializzabile. Mentre lo guardi puoi commentare su Facebook, Instagram, X o via Whatsapp con il tuo gruppo d’ascolto. E se non lo segui in tv ti trova lui il giorno dopo in rete: su YouTube ci sono gli highlights, su RaiPlay recuperi tutte le canzoni e le gag e le conversazioni integralmente, sui social ognuno pubblica classifiche, anche delle canzoni che non ha sentito in diretta perché fra Spotify, Apple Musica o Amazon Music hai già la playlist bella calda dal giorno dopo la prima serata. Per non parlare dei giornali, online e in edicola, che commentano le mîse dei cantanti o delle cantanti, le performance degli artisti e dei presentatori, le canzoni in gara, gli atteggiamenti e i comportamenti dei vip. In un tripudio assoluto di informazioni.

4 – Perché non puoi non avere un parere, anche banale, sull’argomento di discussione all’ordine del giorno negli uffici, nei bar, sui mezzi pubblici o negli autogrill (cit.).

5 – Perché almeno una delle canzoni in gara ti entra nelle orecchie e non ti molla più. E tutte le volte sai che la colpa è di Sanremo. Anche, e soprattutto, in agosto.

6 – Perché c’è fin da quando eravamo piccoli. E siamo cresciuti con l’idea che a un certo punto dell’anno inizierà Sanremo. E che poi finirà. Per tornare, puntuale come Natale e San Silvestro, ogni anno. Insomma, Sanremo c’è, come il Superbowl o il Sei Nazioni di rugby.

7 – Perché ogni anno lo guardi in attesa che esploda la polemica, la rissa o il caso mediatico. Vuoi mettere poter commentare, anche dopo anni, il bisticcio fra Morgan e Bugo o il tentativo di suicidio dell’operaio che viene salvato da Pippo Baudo o Tomba che vince alle Olimpiadi durante una serata del Festival o Lucio Corsi che si arrabbia con Topo Gigio o Fedez che bacia un cantante facendo innervosire la moglie o Modugno che cantando Volare alza le braccia al cielo? Mala tempora currunt, ma che spettacolo!

8 – Perché, volenti o nolenti, siamo “quella cosa lì”. Sanremo è lo specchio dei nostri tempi, ci racconta meglio di un trattato di sociologia o antropologia. 

9 – Perché arriva poco prima di Carnevale, prepara alla festa del Mondo alla Rovescia, luogo e momento in cui i costumi si infrangono e si perseguono atti di catarsi in attesa della Quaresima. Una specie di anticamera all’esplosione di follia carniascialesca.

10 – Perché, dopo tante chiacchiere, è simpatico lasciarsi trascinare per qualche serata in una manifestazione a cui puoi accedere in qualunque momento e in qualunque momento puoi abbandonare senza doverti giustificare o sentirti in colpa o essere osservata come “Quella che arriva tardi e se ne va prima, solo per farsi notare”. Quando hai sonno subito a letto, che tanto sei già arrivato fin lì in pigiama.

Alessandro Boriani

Sanremo

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