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Intelligenza artificiale, etica e giudizio
15 Gennaio 2025

Tempo di lettura: 2 minuti

Alcuni mesi fa sono stato contattato per far parte della giuria di un importante concorso letterario nazionale. Un’esperienza stimolante e impegnativa, che accetto sempre con piacere.

Come si può intuire, il compito richiedeva un equilibrio tra oggettività e soggettività. Da un lato, criteri tecnici come la correttezza grammaticale e sintattica, dall’altro, aspetti più personali come la struttura della trama, la capacità di coinvolgere il lettore e la qualità dello stile narrativo.

Il regolamento del concorso prevedeva una selezione progressiva dei finalisti, fino a restringere la rosa dei contendenti a pochi titoli. Nell’ultima fase mi sono ritrovato con due romanzi di circa 150 pagine l’uno, entrambi di livello eccellente, avendo già superato diverse selezioni.

A quel punto, spinto dalla curiosità e dalla voglia di testare i limiti dell’intelligenza artificiale, ho deciso di farmi aiutare da ChatGPT (versione 4 in abbonamento).

Dopo aver caricato entrambi i romanzi in formato PDF, ho chiesto a ChatGPT di fornirmi per ciascuno una scheda dettagliata contenente:

  • Un riassunto completo della trama;
  • Una descrizione approfondita dei personaggi;
  • Un’analisi dello stile narrativo;
  • Un parere critico generale sulla qualità del testo.

Il risultato? Sorprendente. Nel giro di pochi minuti, l’intelligenza artificiale ha elaborato una risposta chiara ed esaustiva, restituendo un’analisi ben strutturata e utile per un primo confronto tra le opere, seppur con qualche inspiegabile errore, nel riassunto di uno dei testi c’erano alcune derive della trama inesistenti nell’opera, cosa sinceramente inspiegabile.

Ovviamente avevo già letto entrambi i romanzi in precedenza. Non solo per etica personale – da scrittore, troverei inaccettabile essere giudicato esclusivamente da un software – ma anche perché un’opera letteraria è fatta di sensazioni che nessun algoritmo può valutare appieno. La lettura è un’esperienza, un incontro tra autore e lettore, un dialogo invisibile fatto di emozioni, sottotesti e risonanze personali che una macchina, per quanto avanzata, difficilmente può cogliere nella loro totalità.

Eppure, non posso negare che il risultato mi abbia fatto riflettere.

L’intelligenza artificiale e il futuro delle professioni intellettuali

Se ChatGPT è in grado di “digerire” un testo di 150 pagine in pochi secondi e restituire un’analisi strutturata, quanto potrebbe impiegare ad analizzare un regolamento edilizio e suggerirmi una soluzione per ristrutturare casa mia?

Se gli fornissi le normative di un Comune e gli chiedessi di elaborare un progetto che rispetti le regole vigenti e soddisfi le mie esigenze – due bagni, tre camere da letto, un piccolo studio – probabilmente otterrei una bozza di proposta in pochissimo tempo, in ottemperanza alle leggi antisismiche e urbanistiche locali.

E il mio geometra? Ai posteri l’ardua sentenza.

Corrado Peli

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